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Una Mazara sostenibile?
Ci metto la firma.

Rigenerata è il Patto per il futuro sostenibile della città che Periferica propone ai candidati a sindaco della città di Mazara in vista delle prossime elezioni del 28 aprile, in sintonia con l’Agenda Globale delle Nazioni Unite. 

Fino al 26 Aprile, ciascun candidato è invitato a sottoscrivere il Patto e rispondere a 4 domande sulle politiche che intendono adottare. Le loro risposte verranno poi rese pubbliche su questa pagina e condivise tramite i canali di Periferica.

leggi il Patto ↗︎

le 4 domande

Luoghi
Come intende valorizzare il patrimonio dismesso o sotto-utilizzato della città?

Marginalità
Quali politiche sull’integrazione culturale, sull’inclusione e coesione sociale?

Patrimoni
Quali politiche intendete adottare per la salvaguardia, tutela e promozione del patrimonio culturale, paesaggistico, ambientale della città?

Persone
Come favorirete il rientro del capitale umano, creativo e professionale dei giovani?
Politiche di educazione, contrasto alla povertà educativa, alla disoccupazione?

Bonus
Quale domanda rivolgete voi all’elettorato?

le risposte di Salvatore Quinci – Sindaco di Mazara del Vallo

Salvatore Quinci
Il candidato ha firmato il Patto.
Di seguito le risposte alle 4 domande di Periferica:

Come intende valorizzare il patrimonio dismesso o sotto-utilizzato della città?

Come potete leggere dal nostro programma amministrativo, che trovate su www.salvatorequincisindaco.it partiremo dalla Catalogazione digitalizzata del patrimonio storico culturale cittadino, proseguiremo investendo gli uffici comunali preposti a effettuare le Perizie per valutare la stabilità degli edifici storici e aggiungo tutto il patrimonio immobiliare disponibile, fra le altre proposte vi è quello di Rendere attivo in modo permanente il Civic Center e l’Auditorium Caruso, e quella di Agevolare la fruizione dei Beni artistici e culturali attraverso imprese giovanili e le associazioni. In definitiva prevale quello che abbiamo sempre sostenuto cioè quello dell’Amministrazione condivisa dove attori pubblici (l’Amministrazione Comunale con tutti gli uffici preposti) assieme ad attori privati ma con funzione pubblica (la vostra Associazione, assieme spero ad altre Associazioni, Enti del Terzo Settore, Imprese giovanili etc.) si mettono insieme attorno ad un tavolo e progettano, programmano e decidono gli interventi da fare sottoscrivendo un patto come questo o altri che prevedono la valorizzazione delle risorse umane e materiali della nostra città.

Quali politiche sull’integrazione culturale, sull’inclusione e coesione sociale?

In risposta a questa domanda non voglio citarvi parti del nostro programma amministrativo perché penso che l’intero programma sintetizzato nelle parole: ABITARE, ACCOGLIERE, AGGREGARE, ASCOLTARE, ATTRARRE, verta su reali politiche di integrazione culturale e soprattutto favorisca l’inclusione e la coesione sociale della nostra comunità cittadina. Anzi rilancio dicendo che alla sottoscrizione del patto sarei ben felice di discutere con voi e con le altre associazioni su questi temi che compongono il nostro programma amministrativo per i prossimi cinque anni.

Quali politiche intendete adottare per la salvaguardia, tutela e promozione del patrimonio culturale, paesaggistico, ambientale della città?

Questa domanda la vedo strettamente correlata con la prima per cui mi sento di aggiungere oltre a quanto detto in risposta alla prima domanda alcune premesse che citiamo all’interno del nostro programma amministrativo OCCORRE PRIMA DI TUTTO UN CAMBIO DI PROSPETTIVA, prendere coscienza che solo nuove idee, nuovi pensieri, nuove tecnologie e una forte volontà politica orientata verso l’innovazione e la Eco sostenibilità, possono cambiare il territorio in cui viviamo, possono permettere di tirare una linea per lasciarsi dietro il passato e correre verso un nuovo e brillante presente. E per fare questo ripeto che bisogna:

ABITARE una città confortevole e a misura di uomo e di bambino, pianeggiante, sviluppatasi attorno all’omonimo fiume, immersa in una splendida pianura circondata da luoghi ancora selvaggi di mare e di terra, caratteristica per la sua casbah, unica in Italia, una città finalmente dotata di tutti i confort e i servizi degni di una città moderna, gestiti in maniera razionale e organizzata. Una città che vive in tutti i suoi quartieri come un unico centro.

ACCOGLIERE: Vogliamo che Mazara ospiti persone da tutto il mondo. Una Città Internazionale che da decenni è esempio di accoglienza e convivenza. Una città moderna pronta per ospitare i turisti e gli amici che vogliono venire a godere di tutte le sue bellezze: il mare, la storia, le prelibatezze enogastronomiche, i paesaggi fantastici. Una città che con i suoi marinai dà lezioni di civiltà al mondo intero. Una città premiata dal Mare che ci ha dato un altro dei suoi tesori, il Satiro, che aspetta una dignitosa collocazione e un flusso ingente di visitatori in un museo del Mare ampio, multimediale ed esperienziale.

AGGREGARE: idee, persone, pensieri positivi, azioni concrete per una Mazara che sia davvero di tutti. Solo attraverso l’unione è possibile risollevare le sorti di una città e dare nuova vitalità: il pescatore, il commerciante, l’imprenditore, il giovane laureato, l’agricoltore, l’operaio, l’operatore turistico, il mazarese che vive lontano per lavoro, possono dare insieme una nuova impronta. Il nostro compito sarà di ascoltare e stimolare il dialogo, favorendo l’incontro e la sintesi d’innovazione tecnologica e tradizione e creare opportunità, per una città che supera suoi confini fisici e mentali. Dalla competizione alla collaborazione.

ASCOLTARE: le esigenze di tutti, senza lasciare nessuno indietro. Mazara deve essere una città solidale, la città del sorriso, in grado di non lasciare indietro nessuno e fornire servizi di welfare a chi ne ha bisogno: famiglie, anziani, giovani, persone con disabilità…

ATTRARRE: opportunità, persone, eventi, interesse mediatico. Mazara del Vallo ha un ricco tessuto sociale che può permettere di diventare il punto di incontro di grandi circuiti commerciali e professionali. Le sue bellezze paesaggistiche, enogastronomiche e culturali, sapientemente organizzate, possono diventare il volano per una nuova economia.

Come favorirete il rientro del capitale umano, creativo e professionale dei giovani? Politiche di educazione, contrasto alla povertà educativa, alla disoccupazione?

Questa è proprio una bella domanda e vi ringrazio di averla posta a tutti i candidati a Sindaco della nostra città. Perché sono sicuro che la risposta a questa domanda sia fondamentale per il futuro di questa comunità. Rispondo innanzitutto dicendo che affrontare la tematica implica una visione integrata di più aspetti che investono l’educazione, l’economia e il welfare. Per giungere ai cambiamenti necessari si lavorerà su 4 ambiti e cioè ISTRUZIONE, INNOVAZIONE, DIGITALIZZAZIONE, INCLUSIONE SOCIALE

Nell’Agenda Europa 2020 la sfida di tutti i paesi dell’Unione è centrata sul Capitale Umano, sullo sviluppo di competenze nuove, sulla capacità di coniugare saperi e abilità nei nuovi contesti in rapida evoluzione. Nella nostra visione programmatica immaginiamo dunque un’azione integrata tra diversi attori pubblici e privati che insieme si attivano per la costruzione di una rete di relazioni con Enti e Organismi necessari alla creazione di occasioni di crescita e sviluppo integrato, che permetta di superare l’attuale stato di isolamento istituzionale; Il punto di partenza è sicuramente lo sviluppo di una ISTRUZIONE di qualità permanente (longlife learning) capace di assicurare un buon investimento a tutela dell’occupabilità e dello sviluppo di ogni persona, un sistema integrato di tutta la filiera educativa che accompagna il bambino da zero a 6 anni, che ne ha cura nel difficile percorso della preadolescenza e dell’adolescenza dai 7 ai 16 anni e che conduca il giovane verso una vita adulta inclusiva e responsabile dai 17 ai 21 anni. In questo arco di tempo è necessario che il piccolo cittadino in divenire possa maturare una consapevolezza nuova e responsabile. Ogni persona tiene, infatti, nelle sue stesse mani una responsabilità unica e singolare nei confronti del futuro dell’umanità, nessuno può tirarsi indietro. La scuola può e deve educare a questa consapevolezza.

A questo si aggiungeranno programmi di sensibilizzazione per educare i cittadini ad una civile convivenza e al rispetto del prossimo e della propria città, azioni pensate di concerto con le Agenzie educative sparse sul territorio per realizzare corsi a costo contenuto per la formazione permanente: inglese, arabo, alfabetizzazione informatica e finanziaria, accrescimento autostima e crescita personale; Distaccamento universitario di biologia marina o ingegneria navale; L’intervento educativo dovrà accompagnarsi ad una prospettiva di continuità sul piano delle politiche economiche sostenibili e innovative attraverso le seguenti priorità stabilite:

CRESCITA INTELLIGENTE che sviluppa l’economia sulla conoscenza e sull’innovazione: modernizzazione dei processi di lavoro, sviluppo della cultura digitale, tecnologie verdi e le reti intelligenti, sostegno alle start up, agli incubatori di idee nuove con la Realizzazione del centro Mazara Smart Lab per la formazione dei giovani alle nuove tecnologie, aggregare e promuovere startup innovative con laboratori di idee e promuovere il coworking;  Istituire la “Consulta Giovanile”, importante strumento per raccogliere le idee, spesso innovative e pragmatiche dei ragazzi, facendo sì che non si disperdano al vento e non rimangano chiacchiere fra amici, ma possano concretizzarsi con il supporto delle istituzioni a beneficio di tutti i cittadini.

CRESCITA SOSTENIBILE che promuove un’economia più efficiente, più verde, più collaborativa.

CRESCITA INCLUSIVA in favore della coesione sociale e territoriale e dunque la promozione di sistemi di protezione sociale quali attivare o potenziare i contributi per l’area povertà, gli asili nido comunali, i centri diurni per anziani e disabili, le mense e gli alloggi per persone disagiate; Attivare progetti di prevenzione del disagio minorile, di educazione alla legalità e di prevenzione dell’abuso di sostanze in sinergia con le scuole; • Attivare strumenti di sostegno per famiglie in difficoltà, attraverso dei lavori socialmente utili che possano mirare soprattutto alla sistemazione e alla pulizia della città; Organizzare la rete di Accoglienza Sostenibile dei migranti affinché non siano costretti a girovagare senza meta per le vie della città; per aiutare i cittadini a prepararsi ai cambiamenti e a costruire una società coesa.

La crescita inclusiva promuove inoltre lo sviluppo di un’economia con un alto tasso di occupazione e solo attraverso l’unione è possibile risollevare le sorti di una città e dare nuova vitalità…/ Il nostro compito sarà di ascoltare e stimolare il dialogo, favorendo l’incontro e la sintesi d’innovazione tecnologica e tradizione e creare opportunità…//

Si creeranno le condizioni fertili e favorevoli per lo sviluppo di nuovi mestieri che potenziano e rinnovano l’economia tradizionale come la Valorizzazione e gli incentivi ad aziende agricole locali; Promozione e rilancio del settore agricolo tra gli under 35….// la nascita di attività turistiche: Pescaturismo, Ittiturismo, Agriturismo…

Quale domanda rivolgete voi all’elettorato?

Se scegliete di votare Salvatore Quinci come Sindaco della città per i prossimi cinque anni come lo potete aiutare a condurre questa città verso canoni di normalità e di straordinarietà?

le risposte dei candidati

Benedetta Corrao
La candidata ha firmato il Patto.
Per le risposte, indica il proprio programma amministrativo.

Nicola La Grutta
Il candidato ha firmato il Patto.
Per le risposte, indica il proprio programma amministrativo, e rivolge questa domanda agli elettori:

La sfida che ci attende riguarda tutti: Mazara ha bisogno di cuore, competenza, responsabilità, impegno, condivisione, fantasia, trasparenza, creatività e tanto altro. Siete pronti a partecipare attivamente ad un grande progetto di prosperità condivisa? 

Mariella Martinciglio
La candidata ha sottoscritto il Patto.
Di seguito le risposte alle 4 domande di Periferica:

Come valorizzare il patrimonio dismesso? 

Risulta al centro della nostra attenzione il tema del recupero e della valorizzazione del patrimonio dismesso. Lo scopo è quello di restituire questi luoghi alla comunità, nell’ottica dello sviluppo turistico-culturale-sociale del territorio. Dopo una prima fase dedicata alla ricognizione e alla valutazione dello stato di conservazione degli immobili del Comune, si provvederà all’individuazione delle caratteristiche del luogo in cui la struttura è collocata per individuare come  essa stessa  possa contribuire alla riqualificazione, rigenerazione e valorizzazione di quella parte del territorio.  Sarà basilare progettare una strategia condivisa, basata sul coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholders: i cittadini del luogo, le associazioni, enti pubblici e privati. Assegnare un edificio ad una associazione per scopi sociali e/o culturali o aprire succursali di uffici pubblici,  dovrà significare creare una rete, un circuito culturale, economico e sociale.

Quali politiche dell’integrazione culturale?

Mazara è considerata città multiculturale per eccellenza per la presenza, all’interno del proprio spazio urbano, di una pluralità di gruppi provenienti da varie parti del mondo. I  quartieri arabi, i ristoranti arabi e cinesi sono esempi evidenti del bisogno di realizzazione personale da parte di questi individui che desiderano coltivare la propria identità. Una politica multiculturale tende a farsi carico della diversità culturale per riconoscerla, tollerarla e, se possibile, incoraggiarla. Mazara deve invece tendere a diventare una città interculturale dove i vari soggetti, autoctoni e non, si aprono al dialogo, sono disposti a modificare e a farsi modificare e vivono la diversità come arricchimento reciproco. Muoversi tra le culture conservando la propria identità.

La scuola italiana, a differenza delle altre politiche scolastiche europee,  ha adottato linee pedagogiche che privilegiano l’interazione dialogica tra le culture, pensando all’Educazione interculturale trasversale a tutte le discipline. Ed allora è dalla scuola che dobbiamo partire per il raggiungimento di questo fondamentale obiettivo. Per formare cittadini responsabili, autonomi, creativi e critici che credono nei valori universali dell’uguaglianza, della solidarietà, della cooperazione e della pace, la scuola, insieme agli alfabeti strumentali deve impartire gli alfabeti sociali. Il minore immigrato o figlio di immigrati ha diritto all’istruzione, ha il diritto di essere aiutato ad acquisire la nostra lingua e la nostra cultura, ha il diritto alla valorizzazione della propria lingua d’origine e della propria cultura: diritti sanciti per legge. Per svolgere questo compito la scuola non può essere lasciata da sola  ma ha bisogno di una collaborazione in rete con Enti locali, Associazioni, Comunità straniere, per concertare risorse ed innovazioni. L’Amministrazione intende  individuare nuove figure professionali quali il mediatore culturale ed il mediatore linguistico per promuovere attività di informazione, sensibilizzazione e formazione e facilitare, quindi, l’interazione culturale e la progettazione di percorsi formativi interculturali. Si vuole anche ripristinare “la settimana dell’intercultura”, promossa diversi anni addietro dal MIUR, per favorire l’incontro fra le culture presenti a Mazara coinvolgendo non solo gli alunni e le famiglie ma anche tutto l’ambiente socio-culturale circostante (una sorta di piccolo “Blue Sea Land”locale).

Salvaguardia e tutela patrimonio paesaggistico-ambientale.

Altro Obiettivo di primaria importanza è il recupero totale di tutte le riserve naturali. Così come per i “Gorghi Tondi”, già totalmente recuperati e affidati al WWF, anche il  Giardino degli Emiri, meglio conosciuto come Parco di Miragliano, con il suo  Ipogeo di S. Bartolomeo sarà al centro della nostra attenzione. Tendiamo ad uno sviluppo “intelligente” del territorio dove la cultura rappresenti una risorsa trasversale a tutte le filiere produttive. È un dovere  ripristinare quel paesaggio storico e  naturale irripetibile e quella tradizione che portava i cittadini a frequentare quei luoghi in particolari festività dell’anno. Esiste un tentativo di riqualificazione della zona con la creazione di un giardino pubblico che però è stato affidato all’incuria del tempo. Obiettivo è ripristinare quel giardino, affidarlo a mani competenti, ad associazioni ambientalistiche che riusciranno a far emergere il valore sommerso del luogo, che lo renderanno fruibile. Sarà  attivato un percorso turistico-ambientale adeguato alle visite d’istruzione degli studenti di tutte le parti della nazione e agli amanti della storia, dell’arte, della cultura, dell’ambiente. 

Capo Fede o Capo Feto è diventato da anni luogo naturalistico protetto dove si esibiscono, in una meravigliosa passerella, esemplari rarissimi di uccelli. Il luogo purtroppo non è stato mai oggetto di particolare cura. È nostra intenzione richiedere alla Provincia l’affidamento dello stesso così da poterlo inserire, dopo una sua completa riqualificazione, nel circuito del turismo paesaggistico-ambientale ma anche sportivo.

Verranno attivati i Circuiti Museali legati all’ambiente che comprenderanno le riserve naturali già descritte ma anche e soprattutto la fruizione della costa che da Capo Feto porta a “Quarara”. Proprio a Quarara sarà realizzato un museo sommerso dove turisti e cittadini saranno guidati alla scoperta delle meraviglie del nostro mare, in un viaggio tra i fondali delle nostre splendide acque in compagnia di pesci dal colore mediterraneo sfiorati dalla presenza di piante tipiche che rendono il nostro paesaggio marino ancora più suggestivo.

Sarà importante sviluppare un approccio culturale finalizzato a diffondere la conoscenza del patrimonio paesaggistico-ambientale meno noto, partendo dalle scuole, segnando una linea del tempo che veda i ragazzi attori protagonisti nel ridisegnare “la vita” del luogo: com’era, com’è oggi, come vorremmo che fosse.

Come favorire il rientro dei giovani? Contrasto alla poverta’.

La fuga dei “cervelli” è un fenomeno di vasta portata che non può essere risolto all’interno della nostra piccola comunità. Dire che faremo tornare i nostri figli ingegneri, medici, avvocati, docenti è fantasioso e non sarebbe rispettoso dell’intelligenza dei cittadini mazaresi. Ma indirizzare i giovani nella scelta del loro futuro lavorativo pensando al progetto di sviluppo della città è cosa giusta. Nei punti precedenti abbiamo parlato di valorizzazione del patrimonio dismesso, di politiche d’integrazione culturale, di tutela del patrimonio paesaggistico-ambientale pensando allo sviluppo turistico del territorio, puntando sulla cultura e sulle filiere produttive che girano attorno ad essa: è da questo che bisogna partire. Aiutare i giovani a “scegliere” il proprio futuro  in virtù delle necessità del proprio territorio. Agevolare manifestazioni, festival, fiere legati al nostro pesce, ai nostri prodotti agricoli, al nostro cibo. Agevolare l’apertura di piccole imprese artigianali, far rinascere antichi mestieri (lavorazione delle reti, cesti, scope, ricami, cucito, piccoli lavori di falegnameria…) pubblicizzandoli per le vie telematiche e pensando a mercatini periodici per la vendita dei manufatti.

Per il contrasto alla povertà si cercherà di evitare il puro assistenzialismo. I cittadini bisognosi verranno invitati a presentare richiesta per svolgere attività di utilità collettiva divenendo così beneficiari di un assegno economico la cui consistenza dipenderà dal numero delle ore lavorative effettuate.

Saranno presi in seria considerazione i fondi europei del Fondo Sociale e del PON inclusione, per percorsi di inclusione sociale e per progetti di contrasto alla povertà sociale ma anche educativa.

Giorgio Randazzo
Il candidato ha sottoscritto il Patto, ma non ha ancora risposto alle domande.

Pasquale Safina
Il candidato ha sottoscritto il Patto.
Di seguito le risposte alle 4 domande di Periferica:

Come intende valorizzare il patrimonio dismesso o sotto-utilizzato della città?

Il Comune possiede decine di immobili inutilizzati (appartamenti, magazzini, capannoni). Il loro ultimo censimento risale al 2010, rendendone impossibile l’affidamento. Ci impegneremo fin da subito a creare i presupposti affinché queste proprietà vengano sfruttate a) creando incentivi per l’imprenditoria giovane; b) mettendo a disposizione gli spazi all’Agenzia delle Entrate per ristabilire gli uffici tributari nella nostra città; c) affidando i beni di maggiore dimensione ad aziende esterne che vogliano sfruttare la posizione geografica di Mazara del Vallo per espandersi verso il mondo arabo. Inoltre verranno individuati spazi urbani abbandonati e/o potenzialmente sfruttabili. Il Comune si prenderà carico di fornire l’illuminazione e la copertura Wi-fi. Tramite bandi pubblici, gli spazi verranno assegnati ad associazioni e privati che insieme al Comune li restaureranno e se ne prenderanno cura, installando sedute e piantando nuove aree verdi.

Quali politiche sull’integrazione culturale, sull’inclusione e coesione sociale?

Un occhio attento a tutte le minoranze, affinché la loro voce possa essere ascoltata. Verrà promossa la partecipazione attiva della comunità araba, tramite incontri periodici e un graduale processo di integrazione. Al primo Consiglio Comunale si proporrà l’adozione di EasyReading quale carattere tipografico ufficiale del Comune, un carattere studiato per migliorare la leggibilità del 30% ai soggetti affetti da dislessia. Verrà avviato un processo di de-ghettizzazione delle periferie, creando una rete di trasporto urbano e il dislocamento di alcuni uffici comunali nelle periferie, con cadenza settimanale.

Quali politiche intendete adottare per la salvaguardia, tutela e promozione del patrimonio culturale, paesaggistico, ambientale della città?

Il Comune promuoverà la nascita di un polo culturale che metta in comunicazione i siti di interesse storico e culturale della città, Roccazzo e l’Ipogeo di San Bartolomeo in primis, creando nuovi itinerari turistici. Il riconoscimento come “ecomuseo” da parte della Regione permetterà di accedere ai bandi e i fondi dedicati agli ecomusei, creando di conseguenza dei collegamenti virtuosi col mondo dell’associazionismo e del turismo locale, e nuove opportunità di lavoro per i giovani coinvolti.

Per promuovere le eccellenze locali, istituiremo delle fiere tematiche con cadenza mensile: la Fiera del Pesce, da realizzare in zona Trasmazzaro, e la Fiera del Contadino, da realizzare a Borgata Costiera. Questo creerà un’attenzione da parte delle città locali e un nuovo tipo di turismo a Mazara, centralizzato nelle zone periferiche meno attenzionate. Riuniremo i professionisti e le associazioni di categoria per organizzare insieme la Fiera del Pesce e la Fiera del Contadino, contando che diventeranno dei punti cardine dell’offerta culturale della provincia di Trapani. Il Comune si impegnerà ad adibire gli adeguati spazi per lo svolgimento mensile delle manifestazioni.

Come favorirete il rientro del capitale umano, creativo e professionale dei giovani? Politiche di educazione, contrasto alla povertà educativa, alla disoccupazione?

Riporteremo i giovani a Mazara creando nuove opportunità economiche e culturali. Creeremo protocolli di intesa con UNIPA e, in particolare, col dislocamento trapanese. L’intento è quello di legare la formazione col territorio mazarese per materie inerenti la biologia marina, l’agricoltura, la pesca e le lingue arabe. Col tempo, nascerà un’asse che collega Mazara, Trapani e Palermo e permetta ai nostri giovani di restare nella propria città.

Determineremo una serie di detassazioni e semplificazioni burocratiche e legali, accessibili da tutti coloro i quali decideranno di investire in una nuova attività, all’interno dell’area urbana definita.

Quale domanda rivolgete voi all’elettorato?

Siete pronti ad una Mazara più verde? Il Comune può impegnarsi a diminuire l’impatto ambientale di uffici e istituzioni, può intercettare stanziamenti nazionali ed europei dedicati allo scopo, ma non potrà mai cambiare una città se i suoi cittadini non cambiano! L’ambiente è di tutti noi e dev’essere priorità d’ognuno preservarlo. Aboliamo l’utilizzo delle stoviglie in plastica nelle nostre case, stiamo attenti allo spreco d’acqua e luce, aderiamo pienamente alla raccolta differenziata.

A tal proposito, promuoveremo la realizzazione del primo impianto di compostaggio comunitario della provincia. Questo comporterebbe una riduzione dei costi di smaltimento dell’umido e la produzione di fertilizzante che verrebbe messo a disposizione gratuita dei cittadini e/o venduto per raccogliere fondi da dedicare a politiche di inclusione sociale.

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